Casa della Compagnia di Gesù e Cappella di Sant’Antonio Abate – Via Sant’Anna
I membri della Compagnia di Gesù, detti Gesuiti, come riportato da Agostino Basile nel 1800, avevano la loro casa tra la Chiesa parrocchiale di Sant’Anna e la piazza del Pozzo (sita all’incrocio tra via Cumana e via Sant’Anna) (1). Tale sede, attualmente sita a via Sant’Anna, tra il vico Gesuiti ed il vico Sant’Antonio Abate, è tenuta dalle Suore della Carità che gestiscono l’Istituto Paritario “Santa Giovanna Antida”, in cui sono presenti la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria.
L’ordine della Compagnia di Gesù fu fondato da Ignazio di Loyola nel 1540; ma venne soppresso e dissolto da papa Clemente XIV nel 1773, per poi venir ricostituito
da papa Pio VII nel 1814 (2). Il 13 marzo 2013 è stato eletto papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio), il primo pontefice Gesuita. A Giugliano venne fondata nel 1604 dal Padre Gesuita Simone de Franchis la Congregazione della Natività di Maria, attualmente sita in via Licoda (3). Inizialmente egli fece radunare i Confratelli di tale Congregazione, nell’Oratorio del Corpo di Cristo, che all’epoca si trovava dietro il campanile della Chiesa di Santa Sofia (che allora era posto a sinistra della facciata), e successivamente, prima all’interno della Chiesa stessa, e poi nella Chiesa parrocchiale di San Giovanni a Campo (l’attuale Maria SS. delle Grazie); infine la Congregazione ebbe la sede nella Cappella di San Vito e San Modesto (non più esistente), che si trovava nei pressi della Chiesa di San Nicola, lungo l’attuale via San Vito (4). Quando la Compagnia di Gesù venne soppressa, la sede di Giugliano, con tutti i suoi possedimenti venne venduta dal Real Fisco al Monte della Pietà di Napoli, che a sua volta la diede in enfiteusi a diverse persone (5). Nel 1852 le Suore della Carità, già operanti a Napoli dal 1810 nel campo dell’educazione e della carità, vennero a Giugliano; fu così che successivamente la famiglia Di Napoli, abitante a vico Isanto, concesse al Comune di Giugliano l’attuale sede e Casa delle Suore (6). Le Suore furono accolte con entusiasmo dal popolo Giuglianese, così potettero dedicarsi da subito all’educazione dei fanciulli ed ad opere caritatevoli (7). L’Istituto ha avuto nel corso degli anni diverse denominazioni; Regina Margherita, Regina Elena, Duchessa d’Aosta, ed infine Santa Giovana Antida (8). Allo stesso modo, nel corso degli anni il fabbricato ha subito, diverse ristrutturazioni, per cui poco è rimasto dell’edificio originario. Esternamente, la facciata principale, contraddistinta da una lunga serie di finestre disposte su quattro livelli, è caratterizzata da un portone in legno e ferro, recentemente realizzato, incorniciato da un grosso arco a tutto sesto. Internamente il fabbricato, che si sviluppa su due livelli, presenta un’ampia corte, in cui si svolgono anche le attività ludiche degli alunni dell’Istituto.
Cappella di Sant’Antonio Abate
Sita tra via Sant’Anna e l’omonimo vico, era una Cappella beneficiale della famiglia Simeone; fu fatta costruire nel 1713 in seguito ad una epidemia di bestiame, che colpì Giugliano nel 1712 ed intitolata a Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici, nonché dei contadini e degli allevatori, affinché liberasse Giugliano da tale epidemia (9). Sulla facciata, così come riportato dal Basile, esisteva una lapide marmorea scritta in latino, che ne ricorda l’anno di fondazione, il 1713, allorché era regnante l’Imperatore Carlo VI, ed il fatto che essa sia stata edificata con le offerte dei Giuglianesi (10) (11). Tale frammento marmoreo, a seguito dei lavori di restauro della Cappella effettuati nel corso degli anni 2005 e 2006, in occasione dell’Anno dell’Eucaristia, per volere del compianto Don Tommaso Cuciniello, allora Parroco della vicina Chiesa di Sant’Anna, e diretti dall’Arch. Francesco Russo, è stato installato all’interno della Cappella, sotto una piastrella maiolicata ottocentesca raffigurante Sant’Antonio Abate. Il restauro fece si che alla Cappella venne dato un tono molto semplice, quasi francescano, così come molto probabilmente doveva essere in origine; vennero sostituiti i pavimenti, e fu ricostruita la facciata, che in pratica era del tutto dismessa, mentre venne chiuso il vano che ne consentiva l’accesso dall’adiacente Istituto delle Suore di Carità (12). Tali lavori, hanno fatto sì, che il 21 luglio 2006, la Cappella venisse riaperta al culto. La facciata, disposta a settentrione, presenta un portoncino in legno e ferro, incorniciato da un riquadro in pietrarsa, e protetto da un’inferriata. Essa è inoltre caratterizzata da una finestra a due aperture, dove sono collocate due campane, e si conclude con un cornicione ricurvo al centro. Al suo interno si accede mediante due gradini. Al di sopra della Cappella, vi è un altro fabbricato. Sull’altro lato libero, quello ovest, si sono due piccole aperture, una rettangolare, e l’altra circolare. La Cappella è di proprietà della Curia di Aversa (più precisamente, dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Aversa).
(in foto, particolare della planimetria Catastale di Giugliano del 1875).
Note:
1) Cfr. Agostino Basile, Memorie istoriche della Terra di Giugliano, Stamperia Simoniana, Napoli, 1800, pag. 284.
2) http://gesuiti.it/storia/compagnia-di-gesu/. Ultimo aggiornamento del 19.02.2017.
3) Cfr. Agostino Basile, Op. cit., pag 287.
4) Cfr. Ivi, pagg. 288 e 289.
5) Cfr. Ivi, pag. 284.
6) Cfr. Opuscolo informativo dell’Istituto Paritario “Santa Giovanna Antida”, pag. 3.
7) Cfr. Ivi, pagg. 3 e 4.
8) Cfr. Ivi, pag. 4.
9) Cfr. Agostino Basile, Op. cit., pag 321.
10) Cfr. Ivi, pag. 322.
11) L’Imperatore a cui si fa riferimento è Carlo VI d’Asburgo (Vienna, 1º ottobre 1685 – Vienna, 20 ottobre 1740), che è stato Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1711 al 1740, e che fu anche Re di Napoli (come Carlo III) https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_VI_d%27Asburgo. Ultimo aggiornamento del 19.02.2017.
12) Cfr. Archivio privato Arch. Francesco Russo.
Architetto Francesco Taglialatela Scafati