GIUGLIANO – Al peggio non c’è mai fine. E anche (soprattutto) in questo caso sembra proprio essere così. Ancora un rogo, ancora in piena notte. Ancora a Ponte Riccio.
I rom, diranno, e potrebbe essere così. Potrebbe, appunto. Perché la sensazione è che dietro tutto questo ci sia una vera e propria organizzazione. Che parte dalle attività illegali della zona, che sversa illegalmente nel pieno della notte, che brucia. E avvelena. Perché quelle fiamme, quel fumo nero, quell’odore acre è abbastanza noto da queste parti. E il problema è sempre lo stesso.
I controlli, si potrebbe pensare. Ma non è proprio così. Perché garantire una copertura totale del territorio, soprattutto in quelle campagne impervie, difficili da raggiungere anche a piedi, dove è impossibile arrivarci con i mezzi di soccorso, non è proprio semplice.
Le forze dell’ordine, le istituzioni provano a fare l’impossibile per arginare un fenomeno che da anni avvelena questa città, questo territorio. Ma è difficile, perché tutto questo cozza con l’inciviltà e con l’enorme voglia di far prevaricare gli interessi personali (si legga economici) a quelli della salute, dell’ambiente.
E allora, senza questo, senza collaborazione, la battaglia è già persa. Come a Ponte Riccio, dove i rom c’entrano, senza ombra di dubbio. Ma dove il problema è molto più ampio di quello che si può pensare.