Dopo IL VUOTO DENTRO, l’autore giuglianese Raffaele Smarrazzo ci regala nuove emozioni con un testo del tutto inaspettato.
“Ero felice e non lo sapevo”
Ero felice e non lo sapevo,
Mi presento, sono il pianeta Terra,
Il più grande tra i pianeti solari,
L’unico con varie forme di vita,
con alte montagne innevate,
Distese di colline verdi e acque cristalline dove ogni sera si specchia La luna,
La Luna…
Il satellite più bello dell’universo che da migliaia di anni ruotava attorno a me,
Già, ruotava,
Chi mi conosce lo sa, gli strati di cui sono composto emanano sensazioni e vibrazioni tanto elettrizzanti quanto misteriose,
Si è sempre affascinati da qualcosa di più distante e luminoso,
Decisi cosi di puntare a Sirio,
la stella più brillante dell’universo,
Era lontana, ma brillava così tanto da accecare chiunque la guardasse,
Le montagne, il mare, persino il deserto, sembravano “vivi” sotto la sua luce.
Non me ne accorgevo, ma giorno dopo giorno distoglievo sempre di più lo sguardo dalla Luna, la stessa che aveva fatto innamorare milioni di persone, me compreso.
Quando se ne accorse non disse nulla,
Con la sua sicurezza e la sua calma Continuò ad allontanarsi,
Si sa, la luna è orgogliosa,
È severa come una maestra ma allo stesso tempo è dolce come una mamma,
Un Mix perfetto che la rende unica e speciale, ora me ne rendo conto!
Ma Ora è tardi, se ne andata, anche se è più vicina di Sirio non sento più il suo calore, la percepisco fredda e distante,
Ho provato a spiegare il perché della mia folle attrazione verso l’irraggiungibile,
Ma non ha voluto sentire ragioni, non esistono valide ragioni.
Ero felice, e non lo sapevo.
Raffaele Smarrazzo