Svolta incredibile sul caso rom. La Corte di Strasburgo ha infatti revocato le misure urgenti richieste al governo italiano. Trovare un alloggio per un gruppo di rom sgomberati dal campo in località Schiattarella.
Questa la prima richiesta che, oggi, è stata di fatto cancellata. “In base alle informazioni ricevute dallo Stato – si legge nella motivazione – e dai ricorrenti sgomberati dal campo di Giugliano (tre cittadini bosniaci di etnia rom e i loro dieci figli minori), la Corte ha concluso che a quest’ultimi è stato già offerto un alloggio alternativo”.
A fare richiesta di un provvedimento urgente per ottenere un alloggio era stata l’associazione ’21 luglio’ che, a sostegno della sua tesi, aveva indetto di recente anche una conferenza stampa. L’associazione in questione aveva richiesto peraltro un alloggio temporaneo da destinare ad altre 42 persone sgomberate dallo stesso campo.
I giudici, dopo aver chiesto informazioni al governo italiano e ai ricorrenti, hanno però preso una decisione opposta: “Non sussistevano i requisiti per chiedere l’applicazione di misure urgenti”.
Cosa vuol dire tutto questo? Da un lato senza dubbio che lo sgombero dello scorso 10 maggio non è stata una misura inopportuna come qualcuno voleva far credere. Dall’altro che la situazione dei rom oggi non è peggiore rispetto a quella di un mese fa. E questo, rispetto ad anni di assoluto silenzio, è certamente un risultato da non sottovalutare.