L’emergenza sanitaria per contenere i numeri di contagio da Coronavirus è sempre più preoccupante. Per Napoli, l’allarme riguarda rianimatori ed infermieri nonché vaccini introvabili.
Il capo dell’unità di crisi regionale, Antonio Postiglione spiega “al momento disponibilità da Roma per 50 medici e 100 infermieri tra cui 16 anestetisti. Apprezziamo lo sforzo ma non è soddisfacente. Comunque abbiamo stabilito le modalità di accoglienza e arriveranno nei prossimi giorni.”
I posti letti ci sono, mancano i respiratori e il personale
Al Covid center modulare dell’Ospedale del Mare mancano circa 26 anestetisti per poter procedere all’apertura dei 72 posti letto previsti per la terapia intensiva. Anche se “non ci sono ansie sulle terapie intensive perché abbiamo una disponibilità e una richiesta di alta intensità di cure che ci auguriamo resti bassa” spiega Postiglione, il problema nasce sulla degenza. Al momento i positivi della seconda ondata determinano una percentuale di aggravamento minore rispetto ai precedenti per questo la gestione dei malati viene limitata all’uso della farmacologia e delle terapie.
A lanciare l’allarme anche il presidente del sindacato nazionale infermieri Antonio De Palma: “L’esempio dell’Area Covid dell’Ospedale del Mare è a limiti della sopravvivenza umana. I posti letto in terapia intensiva ci sono, ma mancano respiratori, manca personale, e chi opera in prima linea contro il mostro lo fa da precario. Su 21 infermieri solo sei sono contrattualizzati. Fino al 31 dicembre. Una situazione mostruosa“.
Ecco perché il contagio è pericoloso
Ciro Verdoliva, direttore dell’Asl Napoli 1, si dice preoccupato ed in questo momento è fondamentale contenere i contagi. “Per quanto riguarda i positivi, curiamo le persone ma rischiamo il collasso del sistema. Immaginate se si dovessero creare focolai nelle forze dell’ordine o strategiche, come per un ospedale. La pericolosità del contagio non si conta solo nei positivi ma nei parametri che sono significativi e portati all’attenzione. Se si ammalano tutti i tassisti o gli autisti di mezzi pubblici? E questo il rischio del collasso. Ecco perché con il presidente De Luca, che ci sta addosso ogni giorno, puntiamo ad evitare i contatti”.
Vaccini introvabili, i medici di famiglia “Le Asl hanno smesso di rifornirci”
A complicare la situazione anche l’emergenza vaccini. “Se è vero che per prima la Campania ha iniziato la campagna per la vaccinazione antinfluenzale, altrettanto vero è che ora la prima tranche di vaccini è finita e che le ulteriori 600 mila dosi tardano ad arrivare. Viviamo il paradosso di essere presi d’assalto da cittadini che vogliono fare il vaccino – dicono i sindacalisti – ma non possiamo offrire risposte”.