Li chiamano ‘i nuovi eroi’ e forse lo sono realmente. Nonostante loro non vogliano essere chiamati così. Ma i medici e tutti gli operatori sanitari rappresentano senza dubbio la faccia più bella di un periodo buio mai vissuto prima. Richiano ogni giorno la loro vita per combattere contro un nemico invisibile e perché presto tutto questo sia soltanto un lontano ricordo: “Siamo sempre attenti – ha spiegato il dottor Aniello Cecere, medico generico specialista in pediatria – a garantire la massima assistenza anche a distanza. Nonostante l’impossibilità a svolgere visite domiciliari, siamo vicini a tutti i nostri pazienti cercando di gestire al meglio tutte le situazioni con i mezzi che abbiamo a disposizione. Facciamo dunque prima un’anamnesi telefonica, chiediamo eventuali sintomi e se si è stati a contatto con persone risultate positive al virus. Alla fine comunichiamo il caso all’Asl e al Comune di riferimento“. Le difficoltà più grandi sono rappresentate dalla mancanza di dispositivi di protezione individuali, cosa che spesso mette a repentaglio la loro stessa incolumità: “Siamo in campo – ha detto Cecere – con pochi mezzi a disposizione. Andiamo avanti con quello che abbiamo visto che anche per noi i dispositivi di protezione sono pochi. In ogni caso la cosa più importante è stare a casa, mantenendo distanze di sicurezza e indossando la mascherina se si scende di casa per motivi strettamente necessari“.