Di questa terra offesa. Da mille deficienti e criminali. Da chi non l’ha mai amata. E da chi continua ad odiarla. Da chi la violenta ogni giorno.
Ogni giorno, costringendoci ad un’estenuante corsa.
Siamo a fine agosto e siamo esausti. Abbiamo combattuto per tutta l’estate. Come ogni estate negli ultimi quattro anni.
Qualche battaglia è vinta. Altre perse. Le vittorie si misurano in sequestri, denunce, verbali. Ma anche in tanti ed enormi camion pieni di rifiuti che ci tocca smaltire.
Le sconfitte sono testimoniate da enormi o piccole nubi nere. Dall’odore acre del fumo che ci ruba la vita e ci fa sputare saliva.
Ieri abbiamo vinto? Forse. Siamo arrivati in Via Bosco a Casacelle prima che dessero fuoco ad una montagna di rifiuti enorme. E mentre noi portavamo via con la fretta del diavolo tutto quello che ci riusciva, per finire prima del buio, da Pozzuoli e Quarto arrivavano fumo e cenere. E poi altro fuoco e altro fumo.
Fino a quando combatteremo questa guerra? Fino a quando possiamo andare al fronte col nostro esercito di cartapesta?
Abbiamo chiesto ad un Presidente del Consiglio, che si è dimesso, ed ad un Ministro dell’Ambiente, che prima era qui a combattere contro chi inquina, di trasformare nuovamente questa terra in un Sito di Interesse Nazionale.
Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio, ed al Ministro dell’Interno che lo ha fatto cadere, di istituire proprio qui un distaccamento dei NOE: il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri.
Era una disperata richiesta di aiuto. A cui non ha risposto nessuno, neppure un usciere. E nessuno aveva risposto neanche prima.
La terra dei fuochi è buona solo per fare i voti, è nei programmi elettorali di tutti, ma nei provvedimenti di nessun Governo.
Noi non ci arrenderemo, continueremo a difendere la grande bellezza di questa terra. Ed aspetteremo che qualcuno si decida a venire in nostro soccorso. Altrimenti continueremo giorno dopo giorno a rimuovere le tonnellate di rifiuti e frigoriferi, inerti e pezzi d’auto che indisturbati delinquenti abbandonano un po’ ovunque. Con la complicità delle brave persone che ogni giorno si girano dall’altro lato. Di quelli a cui non interessa che fine facciano il proprio frigo, l’amianto della tettoia, la guaina del tetto o le ruote dell’auto. E la notte poi gli tocca respirarne i fumi.