“Santa Caterina è una ferita aperta nel corpo della città. Noi abbiamo abbiamo ereditato una situazione disastrosa, lì andrebbero arrestati quelli che trent’anni fa hanno fatto i lavori, definirli farabutti è essere generosi.” Questa l’introduzione del candidato Antonio Poziello che chiarisce a che punto è la situazione di Via Santa Caterina.
Poziello su Via S. Caterina: “Ci è andata bene”
“Lì è stata appoggiata una spalletta di cemento non armato, di cemento di calcestruzzo su dei blocchi di pietra e non c’era un solo ferro a mantenere quel cemento ed ancorarlo al terreno. Quindi per 30 anni si è mantenuto in piedi per opera e virtù dello Spirito Santo. Ci siamo ritrovati all’improvviso un crollo che poteva anche causare dei morti e dei feriti, ci è andata bene così com’è andata.” – ha continuato il già sindaco.- “Abbiamo faticato per tappare un buco di 53 m circa con un’area di interdizione di oltre 250 metri.”
Fondi ricercati e disponibili per il completamento della zona
Per risolvere il problema sono stati spesi circa 200mila euro in somma urgenza per evitare il crollo di palazzi, dopodichè sono stati spesi altri 74 mila per ricostruire il pezzo di collettore fognario che era crollato e contemporaneamente è stata avviata la fase della progettazione. I fondi sono stati ricercati e chiesti “un po’ a tutti” dichiara Poziello. “La regione Campania ci ha dato un finanziamento di 6 milioni per il rifacimento delle strade che abbiamo dirottato su Santa Caterina. Altri 8 milioni li avremmo come appendice al PICS (Piano Integrato Città sostenibile) e precedentemente l’Ente idrico campano ci ha dato un finanziamento di 1milione e 74mila euro che servirà sempre per Santa Caterina.”
“Nei mesi scorsi è stato consegnato il primo stadio, probabilmente se ci fosse stato ancora il sindaco a spingere in questi 7 mesi la progettazione si sarebbe andati avanti fino alla fase esecutiva entro fine anno”
Ai residenti: “E’ un’opera complessa che prevede tempi lunghi e somme da spendere senza precedenti”
Inoltre, Antonio Poziello, ci tiene a chiarire soprattutto ai residenti della zona che “si tratta di un’opera di una complessità e di un importo economico notevole che non ha precedenti” paragonabile al Ponte Morandi di Genova, con la differenza che per quello c’è stata una legge ad hoc e che invece per Via S. Caterina, l’amministrazione precedente si è dovuta attenere al codice degli appalti che prevede dei tempi mediamente lunghi.
“Per il completo rifacimento, si dovrà lavorare per 4 anni ancora perché bisognerà andare per lotti funzionali per evitare di bloccare completamente la città. Il primo lotto è quello davanti all’area di chiusura e poi si proseguirà sotto in modo da restituire la fruibilità di via Bartolo Longo fino ad arrivare alla viabilità successiva a quella di via Moscati che abbiamo dovuto provvisoriamente aprire, Fino ad arrivare pian piano a rifarla tutta quanta.”