Finalmente le piazzole su cui erano state stoccate le “ecoballe” a Ponte Riccio sono state completamente liberate. Un grande risultato, una inversione di rotta per i nostri territori “cassonetto”, una vera e propria svolta diventata anche un vanto per chi oggi ha il compito di amministrare la città, ma che solo pochi mesi fa (in campagna elettorale) veniva bollata dagli stessi come “poca cosa”.
Forse uno dei risultati più significativi dell’amministrazione Poziello, ma che quando conveniva bisognava sminuire e magari anche boicottare per fare da spalla a chi avrebbe voluto risolvere l’ultima emergenza rifiuti sfruttando proprio gli spazi liberati.
Ecco che dopo le dichiarazioni “a festa” della maggioranza (comprese quelle di chi voleva il termovalorizzatore o chi taceva per fare spazio ai rifiuti di Napoli) Antonio Poziello proprio non ci sta e fa chiarezza con un post su facebook per ricostruire le fasi salienti con le quali siamo arrivati a questo risultato:
“Le balle. Quante ce ne hanno raccontate negli anni. E quante ce ne hanno portate. E poi, per toglierle, tutti a dirci che dovevamo prenderci il termovalorizzatore.
Infine, cinque anni fa, dopo che la realizzazione del termovalorizzatore sembrava essere cosa fatta, quando Caldoro, con il via libera di quelli che in Regione fingevano di fargli da opposizione e di quelli che lo sostenevano, aveva persino bandito la gara e si apprestava ad assegnarla, accadde qualcosa che molti non si aspettavano. Vinse le elezioni De Luca. E vinse le elezioni a Giugliano uno che non doveva vincere.
A Giugliano sono stoccate 4milioni e 200mila tonnellate di rifiuti in balle.
Da quel momento si è cominciato a lavorare ad un piano alternativo per lo smaltimento dei rifiuti. Le prime riunioni si tennero nel mese di luglio del 2015, poche settimane dopo le elezioni. Poi fu tutto un susseguirsi di riunioni, incontri tecnici, confronti per la costruzione di ipotesi alternative. Il formarsi della convinzione di potercela fare a smaltire quelle ecoballe senza termovalorizzatore.
Poi arriva Renzi, che stanzia una barca di soldi. Il piano assume concretezza.
Partono le gare, in un percorso difficile, ad ostacoli, si comincia a rimuovere le balle spedendole in giro per il mondo. Con una lentezza a tratti esasperante. Ma del resto, fosse stato semplice…
E contemporaneamente partono una serie di incendi. Prendono di mira le discariche chiuse, le piattaforme di stoccaggio, i siti abbandonati e quelli male presidiati di Ponte Riccio. Le piazzole di Taverna del re.
Qualcuno soffia sul fuoco, tenta di alimentare la paura e le polemiche.
La mia sensazione in quei giorni è stata che ci fosse qualcuno interessato a far saltare tutto.
Abbiamo gestito quelle fasi con una modalità sconosciuta fino ad allora. Coinvolgendo i cittadini, dando notizia puntuale di quanto accadeva, non nascondendo nulla. Pubblicando gli atti. Facendo incontri pubblici per illustrare i programmi, i progetti. Pretendendo che venissero illustrati qui a Giugliano, in contraddittorio con i cittadini.
Invitando chi avesse idee e suggerimenti da dare a farlo.
Intanto, le balle da Giugliano partivano e non arrivavano. E non sono arrivate nemmeno nei giorni duri dello stop del termovalorizzatore di Acerra. Quando De Magistris ha tentato di piazzarle a Cava Giuliani, che era stata appena svuotata dai rifiuti stoccati lì dal 2001.
Ci furono giorni molto difficili, uno scontro istituzionale senza precedenti, risolto grazie all’intervento del Presidente De Luca, che ancora una volta intervenne a favore della comunità di Giugliano. Ed alla fine le balle non sono arrivate.
Questa è stata la prima volta che, in un’emergenza, a Giugliano non sia arrivato un solo chilogrammo di rifiuti.
Da allora, in maniera costante e silenziosa, le balle hanno continuato ad essere rimosse. E si sono piantati alberi sui siti inquinati.
Prima delle elezioni, le piazzole di Ponte Riccio erano state quasi tutte svuotate. Oggi quelle aree sono state completamente liberate dalle ecoballe. E si continua a lavorare per la messa in sicurezza delle discariche del passato.
Mentre intorno tutti, per interessi di parte, negavano l’evidenza, mettevano in discussione quanto si era fatto e si stava facendo. In un confronto surreale tra chi le balle le rimoveva e chi le raccontava, da Ponte Riccio sono sparite le piramidi di rifiuti.
Oggi, vedo tutti che rivendicano il risultato ottenuto. Provando ad intestarsi un po’ del merito di un’azione che hanno prima osteggiato e poi negato.
Io credo che vada dato merito a chi ci ha lavorato. Al Presidente De Luca ed alla sua testardaggine. Al Vicepresidente Bonavitacola ed alla sua costanza. E magari anche a chi all’epoca era Sindaco e con coraggio ci ha messo la faccia e ci si è sporcato le scarpe su quelle piazzole e quelle discariche. Mentre altri si gingillavano.”