Cronaca

Nuovi casi di mozzarella blu: marchio e lotti ritirati

E’ successo già nel 2010, arrivando a parlare di “psicosi” per la paura di consumatori di mozzarella. In questi giorni sono arrivate nuove segnalazioni in merito a casi di “mozzarella blu” del famoso marchio Vallelata. Mozzarella di latte vaccino.

Mozzarella blu: responsabilità di un batterio

La responsabilità della mozzarella blu sarebbe di un batterio molto diffuso in natura, lo Pseudomonas fluorescend. Il batterio è stato identificato nel 2013 dai ricercatori dell’Università di Padova proprio a causa della mozzarella blu.

Lo Pseudomonas fluorescend può contaminare il cibo attraverso la materia prima utilizzata, latte o semilavorati caseari, attraverso le acque utilizzate nel processo industriale durante le fasi di raffreddamento e rassodamento del prodotto,o ancora, attraverso la contaminazione dei locali di lavorazione. Il batterio non è patogeno per l’uomo ma il prodotto va comunque ritirato dagli  scaffali a causa dell’insufficiente attenzione delle condizioni igieniche-microbiologiche.

I lotti richiamati

Dieci anni fa, i primi casi di mozzarella blu, furono registrati a Trento e Torino diventando un caso nazionale. I primi lotti incriminati provenivano dalla Germania e quelli successivi dall’Italia.

Il problema è tornato, il Fatto Alimentare, ha ricevuto nuove segnalazioni riscontrando il solito problema della mozzarella blu della Valellata. Il ritiro del prodotto, da parte dell’azienda proprietaria Lactalis, contaminato ha interessato due lotti:

  • L 200241
  • L200245.

Lactalis ha spiegato che la colorazione blu del prodotto è legata allo sviluppo del batterio Pseudomonas fluorescens. In particolare, il batterio contamina gli alimenti quando è lasciato a contatto con l’aria. Il fenomeno succede quando il prodotto non è conservato correttamente dopo l’apertura.

In ogni caso se acquistate mozzarella Vallelata fate molta attenzione a verificare sempre la colorazione del prodotto prima di consumarla e segnalate eventuali irregolarità.