La Tammorra dei Briganti sarà anche, come sempre, ritrovo di grandi personalità. Venerdì 21 e domenica 23, infatti, l’evento di piazza Gramsci ospiterà due interpreti straordinari della musica tradizionale, ai quali sarà conferito un premio alla carriera. Per un’arte musicale che viene dal popolo, quella che parla di cultura e storia. Da un lato Romeo Barbaro, dall’altro Carlo Faiello.
Romeo Barbaro ha ereditato la passione per la musica dal papà. Fin da piccolo aveva lasciato trasparire la sua passione per la musica, per la cultura popolare e per le ‘tammurriate’. A Napoli si diploma in canto al Conservatorio San Pietro a Majella e approfondisce ogni genere musicale impegnandosi in esecuzioni con percussioni.
E con quello strumento musicale da lui definito ‘soggetto musicale’, vale a dire la tammorra. Diventa in poco tempo uno dei più apprezzati interpreti della musica e della canzone popolare antica e, pur rispettando la tradizione, le sue performance risultano innovative. Compie ricerche nel campo musicale e della canzone napoletana.
“La musica popolare – dice Barbaro – è energia della terra in un rapporto animistico con la fede, l’animale e la collettività. La musica popolare si può fondere con la canzone classica napoletana per completarsi in un’azione sensibile che si unifica in un’unica poesia foriera tanto di cultura che di forti sensazioni“.
“È per questo motivo che nel mio repertorio vi sono brani delle due culture che credo vadano eseguiti con una interpretazione che ne trasmetta tutta l’intensità e l’essenza“.
Come lui anche Carlo Faiello si è diplomato al conservatorio di Napoli. Il suo strumento è il contrabbasso grazie al quale dal 1984 entra a far parte dell’orchestra di Roberto De Simone e della Nuova Compagnia di Canto Popolare. È protagonista in vari spettacoli come La gatta Cenerentola, Cantata di Masaniello, Carmina Vivianea, Le disgrazie di Pulcinella.
Per la stessa compagnia è autore e compositore degli album Medina, Tzigari, Incanto acustico, Pesce d’o mare. Partecipa al Festival di Sanremo nel 1992 come autore per la NCCP con Pe’ Dispietto, che vince il premio della critica, e nel 1998 con ‘Sotto il velo del cielo’.
Scrive anche per Roberto Murolo, ‘L’Italia e bbella’, brano portato a Sanremo che riscuote grande successo da parte della critica, e ‘Ho sognato di cantare’. Per Murolo compone anche i brani dell’album ‘Ottantavogliadicantare’. Nel 1997 compone la performance ‘Tammurriata remix’, spettacolo portato sia in Italia che in Francia.
La Tammorra dei Briganti è anche questo, riconosciuta ovunque come l’evento meridionalista con la ‘e’ maiuscola.