Poesia

‘Papà’

Papà

Papa’

È quasi l’alba, nonostante
Il momento, nonostante
Il dolore è tanto, non sento paura,
Accarezzo la tua pelle di rughe
Mi sembra, velluto
Come quei tuoi capelli grigi
Profuma, quel tuo dopobarba, comprato quella
sera, era, il mio turno, il dottore disse digiuno
Ma tu di nascosto, mi chiedesti quel poco di arrosto
Poi, quel viavai in quel bagno, ma il momento era nostro, cercavi di camminare, lo avevi fatto anni prima, per quella lunga degenza
Ma eri riuscito, con tanta pazienza
Ma, stavolta era, diverso
Quel male subdolo, silenzioso nascosto
Non riuscivi a camminare, eri assente avevi male, caldo freddo
Non ricordavi più chi un attimo prima ti aveva salutato
Adesso siamo è quasi l’alba, ti accarezzo le mani, come non mai
Vorrei che momento, non avesse fine, siamo finalmente soli, tu ed io
Posso abbracciarti, come mai
Sei solo mio finalmente
La gente, I parenti, sono sopra
Tra poco sarà, ora
Non ho più lacrime, non ho dolore
Mi si sta strappando il cuore
Ma posso baciarti, come ho desiderato io sempre bambino.
Ma domani con Dio
Papa’