Per anni il fenomeno della Terra dei fuochi ha fatto rima con il territorio giuglianese. Discariche, rifiuti di ogni genere e roghi tossici pressoché quotidiani hanno violentato la città soprattutto nelle zone periferiche.
L’amministrazione locale ha iniziato da tempo un lavoro non semplice fatto di bonifica e di rivitalizzazione dei terreni laddove, negli anni passati, gli interessi economici e personali avevano prevaricato quelli della collettività e dell’ambiente. Nella giornata di ieri il primo cittadino Antonio Poziello ha partecipato all’incontro voluto dall’ordine dei commercialisti che si è svolto nell’Istituto Minzoni.
Come era ovvio che fosse, l’attenzione è stata focalizzata proprio sul fenomeno della Terra dei fuochi e, dunque, sulla situazione attuale del territorio. Impossibile non discutere dell’impianto di trattamento delle ecoballe che dovrebbe da qui a un anno sorgere nella zona di Ponte Riccio. Se lo stesso Poziello ha ribadito recentemente che a Giugliano non sorgeranno più altri impianti (risposta decisa alla delibera con la quale De Magistris aveva stanziato nuovi fondi per lo Stir), anche il ministro Sergio Costa si è detto contrario.
Con la consapevolezza, però, di non poter far niente per impedire l’eventuale realizzazione dell’impianto per il trattamento delle ecoballe ma di potersi muovere in una direzione ben precisa: “La competenza – ha spiegato il ministro dell’ambiente – è esclusivamente della Regione. Sono contrario all’impianto che vedo tecnicamente inutile e proverò a far pressione in questo senso”.
Il sindaco Poziello è stato se vogliamo ancora più duro: “Questo territorio – ha dichiarato – è sempre stato associato alla Terra dei fuochi. Il governo centrale potrebbe dare un segnale forte ritornando a considerare l’area in questione di interesse nazionale e non regionale come oggi. Sarebbe importante che il fenomeno dei roghi tossici e dei rifiuti sia messo al centro dell’agenda di chi governa e non solo dell’amministrazione locale”. Impianti, bonifiche, rifiuti: le pagine da scrivere sembrano essere ancora tante.