di Anna Clemente
Una mattinata all’insegna del rispetto dell’ambiente con protagonisti gli studenti e le energie rinnovabili. È quanto accaduto alla Scuola Media ‘Don Salvatore Vitale’ di Lago Patria dove la green economy è entrata tra i banchi con un’attività a dimensione di alunni.
Porte aperte, dunque, ai principi della sostenibilità con il progetto ‘Anter: il sole in classe’, un’iniziativa che ogni anno vede i frequentanti impegnati in una serie di attività finalizzate a diffondere l’importanza del rispetto dell’ambiente, attraverso un utilizzo più consapevole delle sue risorse.
A guidare i ragazzi, impegnati ad apprendere attraverso interventi ludico-ricreativi e proiezioni digitali, l’ambasciatore Anter Vincenzo Palumbo che già precedentemente aveva incontrato gli allievi per presentare l’iniziativa ‘Salviamo il respiro della terra’.
Un’idea che rientra nella campagna di diffusione dei valori dell’ecosostenibilità, di cui la scuola media si fa da sempre portatrice, aderendo ai principi dell’Agenda 2030.
“ Incontrare queste giovani leve – ha spiegato Palumbo – è sempre per me una grande emozione: ogni volta mi imbatto in sempre platee molto motivate a diventare protagoniste di un futuro dove le energie rinnovabili siano punto di partenza di un progetto di vita nel rispetto del verde”.
Anche quest’anno la Don Salvatore Vitale si è messa in gioco attraverso la partecipazione ad un concorso che prevede per l’Istituto vincitore, la fornitura per un anno di energie elettrica a tiolo gratuito. Per l’occasione gli studenti della sede succursale, guidati dalla docente di matematica Yone Iacono, hanno realizzato un collage con materiale riciclato che affronta la tematica del cambiamento climatico, con particolare attenzione al riscaldamento globale, proponendo una serie di piccole
azioni per arginare il problema. Grande la soddisfazione del Dirigente scolastico,
Dott. Giovanni Fornataro, che sin dal primo momento si è fatto sostenitore di queste attività per una scuola che dia l’esempio del cambiamento che tutti attendono.